Nel 2019/2020 il LAC ha dovuto fare i conti con il dimezzamento del pubblico dovuto alla cancellazione di 500 eventi.

Badaracco: «Non si può negare che sia stata una stagione difficile». Gagnon: «L’incorporazione di LuganoInScena ha dato un senso ancora maggiore al LAC».

LUGANO – «La stagione LAC è stata pesantemente condizionata dalla pandemia». È questa la prima considerazione uscita dalla conferenza stampa odierna che presentava i risultati della stagione 2019/2020 del centro culturale di Lugano. Dalla stagione precedente, quella da primato con oltre 280’000 presenze, il pubblico si è «più che dimezzato» – solo 130’000 gli spettatori – ma «senza provocare gravi perdite finanziarie».

La quinta stagione sarà poi ovviamente ricordata per la brusca interruzione dovuta alla pandemia, che ha costretto il LAC e tutte le istituzioni culturali ad affrontare una situazione senza precedenti. «Non si può negare – sottolinea il Presidente del Consiglio direttivo Roberto Badaracco – che sia stata una stagione difficile, non solo perché la pandemia ha bloccato il percorso di crescita pluriennale, sia artistico che di pubblico, ma soprattutto perché ha provocato un improvviso stop del LAC e della cultura, l’impossibilità per gli artisti di esibirsi e l’assenza del pubblico». 

L’anno appena trascorso, tralasciando la pandemia, ha però rappresentato anche un momento cruciale per lo sviluppo futuro del LAC vista l’adozione dal primo gennaio di un nuovo modello gestionale e finanziario, sviluppato in linea con il mandato di prestazioni conferitogli dalla Città di Lugano per il periodo 2020-2024, che ha definito l’incorporazione di LuganoInScena e delle sue risorse umane e finanziarie dall’amministrazione comunale.  «L’incorporazione di LuganoInScena, impegnato nella definizione dell’offerta culturale così come nella creazione artistica, ha trasformato radicalmente il LAC e gli ha dato ancora maggior senso, divenendo un riferimento non solo per il pubblico ma anche per la comunità artistica», precisa il direttore generale Michel Gagnon. «Questo ci consente di sviluppare una programmazione artistica autonoma, di svolgere un ruolo attivo nella rete della produzione, di coinvolgere attivamente nuovi profili di pubblico, e, molto importante, di sviluppare una strategia di autofinanziamento».

 Un nuovo assetto organizzativo e amministrativo che si è dimostrato «già valido» per la sostenibilità finanziaria del centro culturale, permettendo, nonostante la chiusura, di limitare il disavanzo previsto e di svolgere in modo significativo il proprio mandato pubblico a favore della comunità e degli artisti. «Sono particolarmente soddisfatto di quanto fatto», conclude Badaracco. «Soprattutto perché, in questa situazione difficile, si sia riusciti a introdurre questo nuovo modello gestionale amministrativo. Continuo a pensare che la strada intrapresa sia quella giusta».

La stagione 2019/2020 in cifre: Nel corso della stagione 2019/2020 malgrado la pandemia si sono tenuti 461 eventi culturali e si sono ospitati 204 eventi privati che hanno portato al LAC 129’581 persone (rispettivamente 113’791 e 15’700), una cifra che corrisponde a circa la metà delle presenze medie delle stagioni precedenti. Questo poiché la sospensione della programmazione ha costretto il LAC e i Partner artistici a rinunciare a spettacoli, festival e mostre di grande richiamo programmati durante la primavera: l’impatto complessivo della pandemia sulla stagione si quantifica nell’annullamento di circa 500 eventi e attività per una stima di 120’000 mancate presenze.

Nelle arti visive, il MASI nella sede del LAC e la Collezione Giancarlo e Danna Olgiati hanno accolto complessivamente 41’140 visite, con il museo che ha dovuto rinunciare alla mostra più importante prevista per la primavera Monet, Cézanne, Van Gogh… Capolavori della Collezione Emil Bührle, per cui si prevedeva un’affluenza di oltre 60’000 visitatori.

Le stagioni delle arti sceniche e della musica classica hanno registrato un andamento positivo fino all’interruzione, con rispettivamente 30’113 e 26’653 spettatori, e sono diversi gli eventi di punta nei cartelloni delle stagioni di LuganoInScena, LuganoMusica e dell’Orchestra della Svizzera italiana che sono stati cancellati: tra i quali le nuove produzioni teatrali (e le loro tournée), la danza e gli spettacoli comici, i Concerti di Pasqua con l’Orchestra Mozart, come pure la prima attesa edizione del festival di Pentecoste dell’OSI insieme alla violoncellista Sol Gabetta. Sono 59 gli spettacoli annullati, 11’000 i biglietti acquistati in prevendita e rimborsati e 30’000 gli spettatori persi se l’occupazione delle sale fosse stata quella media degli anni precedenti.

Le attività di mediazione culturale e gli eventi gratuiti negli spazi pubblici hanno totalizzato 31’868 presenze. Diversi gli eventi autunnali e invernali come il fine settimana di LAC in festa che ha aperto la stagione artistica, l’installazione Alley of Light in Piazza Luini e le varie iniziative legate alla letteratura e ai vari approfondimenti nella Hall con quest’ultime che con 6’385 partecipanti mostrano una crescita rispetto all’anno precedente. Dopo il lockdown, LAC en plein air con circa 5’000 presenze limitate dalle normative sanitarie ha permesso una parziale ripartenza, oltre alla possibilità di lavorare con gli artisti del territorio e farli incontrare nuovamente con il pubblico. Per la mediazione culturale sono oltre 300 le attività sospese del ricco programma previsto da LAC edu, tra i quali la settimana di Concerti OSI per le scuole, per una partecipazione complessiva prevista di circa 19’000 presenze.

Infine il settore degli Eventi privati, che sino a febbraio stava vivendo un’ottima annata con già 204 eventi svolti e 15’790 presenze, ha subito la cancellazione di circa 140 eventi prenotati per una presenza stimata in almeno 10’000 ospiti.

Per quanto concerne la provenienza del pubblico, è cresciuto il tasso di visitatori provenienti da fuori cantone alle mostre del MASI, attestandosi al 74%, come pure quello degli spettatori di spettacoli e concerti, con rispettivamente il 13% e il 15%. Un aspetto particolare legato al periodo pandemico, concorre a questo risultato, cioè il turismo interno che dalla tarda primavera fino a fine estate ha portato in Ticino molti confederati che hanno visitato il LAC per la prima volta.

Digitale – Durante la sospensione dell’attività artistica, il LAC ha mantenuto il rapporto con il pubblico grazie al dinamismo dei suoi canali digitali, divenuti palcoscenico di una variegata offerta culturale, che ha generato oltre 610’000 visite uniche, confermando il ruolo di porta principale d’accesso del centro culturale, malgrado la perdita del traffico dovuto alla ricerca degli spettacoli in vendita e all’acquisto dei biglietti. I contenuti proposti durante la primavera hanno spaziato dalla rassegna digitale di spettacoli teatrali ad applicazioni didattiche come LAC orchestra; dalla visita guidata della struttura attraverso un applicativo di realtà aumentata, fino alle proposte di lettura suggerite dal LAC shop e gli streaming dei concerti dell’OSI grazie alla collaborazione con RSI. Iniziative online apprezzate, tanto che sono cresciuti gli utenti raggiunti attraverso i social e i minuti di video visualizzati, con tassi d’interazione che si mantengono elevati.

Articolo originale: https://www.tio.ch/ticino/attualita/1502202/lac-stagione-pubblico-eventi-spettatori-pandemia-presenze-lugano-spettacoli-dovuto

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