AVVOCATO E PUBBLICO NOTAIO CON STUDIO PROPRIO DA OLTRE DUE DECENNI, MUNICIPALE DI LUGANO A CAPO DEL DICASTERO CULTURA SPORT ED EVENTI, ROBERTO BADARACCO CREDE FORTEMENTE NEI PROGETTI DI SVILUPPO DELLA CITTÀ COME FATTORI DI CRESCITA E DI SVILUPPO SOCIALE, ECONOMICO, CULTURALE, SPORTIVO E TURISTICO DI TUTTO L’AGGLOMERATO

In vista delle prossime Elezioni Comunali del prossimo aprile lei è di nuovo tra i candidati del PLR per una sua seconda legislatura. Con quale bilancio chiude la prima esperienza?

«Sono veramente soddisfatto dei risultati raggiunti in questi 5 anni molto arricchenti e stimolanti dal profilo personale e politico. Sedere nel Municipio di Lugano è un grande onore ma anche una grandissima responsabilità. Si dice che nella prima legislatura si impara, nella seconda si semina, nella eventuale terza si raccolgono i frutti. C’è sicuramente del vero in tutto ciò! Mi ritengo fortunato di dirigere un Dicastero con così tante sfaccettature e settori ma con un unico denominatore comune: la promozione della città a tutti i livelli, da quello culturale, sportivo, turistico, agli eventi e ai congressi, con ricadute economiche ed occupazionali importanti in città. La cultura, con il centro culturale del LAC, è letteralmente esplosa: dall’arte al teatro, dalla musica alla danza. Una pianta forte riesce a coinvolgere e ad espandere le proprie radici su tutto il territorio generando un evidente valore aggiunto. Ora in città si respira veramente cultura e i cittadini sono fieri di possedere un tale fiore all’occhiello che ci posiziona a livello nazionale ed internazionale. Per me questa è la soddisfazione più grande.

A livello sportivo possediamo un patrimonio inestimabile composto da oltre 130 società attive in tutte le discipline, movimenti giovanili forti (quasi 7000 giovani) e tante persone che praticano esercizio fisico. Senza dimenticare le molte squadre che gareggiano ai massimi livelli nazionali che fanno di Lugano anche una città dello sport. Una tale realtà cittadina, di grande valore sociale, merita strutture adeguate e capienti. Il nuovo Polo sportivo e degli eventi (PSE) rappresenterebbe la casa ideale per tutto ciò.

Poi vi sono gli eventi e le manifestazioni proposti che riflettono l’alto grado di vivibilità e la buona qualità di vita di Lugano. Chi vi soggiorna dall’estero rimane colpito da una città sempre viva dove l’intrattenimento e il divertimento non mancano mai. Un altro comparto essenziale dal profilo economico sono i congressi e il turismo. Hanno un enorme potenziale che dobbiamo solo sviluppare e rilanciare.

Durante questi anni mi sono impegnato a fondo su ogni dossier trattato dal mio Dicastero e sui temi oggetto di discussione in Municipio. Ho sempre cercato di individuare le soluzioni migliori e più equilibrate, condividendole con i colleghi municipali. Chi siede in un esecutivo non può limitarsi ad amministrare il presente, ma deve avere una visione più lungimirante: deve ideare il futuro di una città».

Quali sono i progetti che vorrebbe mandare avanti nel corso dei prossimi anni?

«Due sono i progetti che mi stanno particolarmente a cuore e che interessano direttamente il mio Dicastero: il Polo sportivo e degli eventi (PSE) di Cornaredo e il Polo congressuale e turistico del Campo Marzio. Se ne parla da anni e non sono nulla di nuovo.

È sicuro che senza la loro realizzazione Lugano marcerà sul posto e non avrà possibilità di sviluppo socio-economico nel futuro. Purtroppo tantissimi fanno fatica a rendersene conto e si mettono di traverso. Non si può pensare di progredire ed innovare senza investire. Gli investimenti certamente costano a tutta la collettività ma porteranno così tanti vantaggi da farci cambiare velocemente idea. Lugano ha enormi potenzialità che potranno svilupparsi solo con strutture moderne, adeguate e capienti.

Il PSE non è nulla di faraonico o esagerato. Si tratta semplicemente di adeguare la Città ai requisiti infrastrutturali minimi richiesti dalle federazioni sportive nazionali. Il Polo congressuale genererà invece interessanti ricadute economiche e fungerà da volano per il rilancio turistico della regione. Il partenariato pubblico e privato è attualmente l’unica via a nostra disposizione per poter sopportare gli investimenti finanziari previsti».

Lei si è trovato a guidare il Dicastero Cultura, sport ed eventi della Città di Lugano in un anno periodo particolarmente difficile come quello che stiamo vivendo a causa della pandemia. Come avete fatto fronte all’emergenza e quali progetti avete in cantiere per la ripartenza?

«La pandemia ha duramente colpito tutte le attività del mio Dicastero. La chiusura dei centri culturali e sportivi, e il blocco degli eventi e delle manifestazioni sono stati difficili da digerire malgrado la grave situazione.

La sopravvivenza di chi opera nell’arte, nel teatro, nella danza e nella musica, ma anche nello sport, è stata messa a dura prova. Senza spettatori questo mondo muore. Da qui la necessità di un sostegno forte e concreto da parte delle istituzioni. La funzione sociale della cultura e dello sport è troppo importante per essere facilmente dimenticata.

Questo contesto ci ha obbligato a trovare nuove proposte e modalità di fruizione, attraverso un enorme lavoro di adattamento alle decisioni delle autorità. Abbiamo dovuto trovare dei nuovi format che sono comunque piaciuti molto alla popolazione e hanno riscosso parecchio successo. Ci auguriamo di poter riaprire prossimamente i centri culturali e sportivi. Siccome la riapertura sarà sicuramente graduale, dovremo nuovamente adattarci alle contingenze ed offrire dei prodotti adatti al contesto e conformi alle disposizioni in vigore».

Quali sono le motivazioni ideali che l’hanno indotta ad entrare in politica e quali le principali tappe del suo percorso all’interno del PLR?

«L’interesse per la cosa pubblica l’ho avuto fin da piccolo quando seguivo interessanti dibattiti politici in televisione. Ho dato però priorità alla mia formazione professionale e al consolidamento di un’attività lavorativa che mi piacesse. Parallelamente ho svolto molto servizio militare (sono colonnello di Stato Maggiore Generale) che da un lato mi svagava dalla routine della vita civile e dall’altro mi metteva quotidianamente alla prova forgiando il mio carattere. Tutto questo mi è servito tantissimo per fare politica.

Quasi per caso, nel 2002, sono stato avvicinato per figurare sulla lista PLR per le elezioni cantonali del 2003. Lì tutto è iniziato. Ho fatto una campagna molto bella in giro per il Ticino. Ho conosciuto tante persone interessanti ed aderenti del partito. Mi sono appassionato e nel 2004 ho dato la mia disponibilità per le elezioni comunali a Lugano. Ho fatto una buona votazione e sono entrato nel Consiglio Comunale. Subito come vice capogruppo e successivamente per altri 8 anni come capogruppo PLR. Nel contempo mi sono affacciato alla politica cantonale e sono stato eletto nel Gran Consiglio ticinese nel 2011, con riconferma nel 2015.

Eletto in Municipio di Lugano nel 2016 ho ritenuto indispensabile, per una questione di coerenza e di carico lavorativo, di lasciare la presidenza di varie associazioni e anche il legislativo cantonale.

Far politica è una missione, non è un lavoro. È anzitutto servire la comunità in cui si vive. Dà grandi soddisfazioni quando incontri cittadini contenti che ti esprimono apprezzamenti sinceri. In sintesi è l’unica via per migliorare la nostra società e le condizioni generali di esistenza. Mi stimola molto contribuire a plasmare la città del presente e del futuro, il più vivibile e godibile possibile e a misura d’uomo. Ma ancor più mi appassiona concretizzare progetti che porteranno benefici alle generazioni future. Lugano è un piccolo magnifico gioiello che merita impegno totale con l’obiettivo di renderla sempre più bella!».

Qual è il più importante risultato che è riuscito a raggiungere nel corso del suo mandato, e quale l’impegno che si sente di prendere nei confronti dei cittadini di Lugano?

«La soddisfazione maggiore è stato il successo riscontrato dal centro culturale LAC negli ultimi 5 anni. Al momento dell’inaugurazione (nel 2015) nessuno credeva che sarebbe stato possibile raggiungere il numero di circa 250’000 utenti ogni anno, un risultato incredibile ed inaspettato. Invece dall’apertura oltre un milione di persone l’hanno frequentato! Ciò dimostra una volta di più che la città ha visto giusto, malgrado le iniziali critiche, e che la cultura è un bisogno primordiale dell’uomo, ne eleva lo spirito e lo fa crescere interiormente.

L’unico impegno che posso assumermi nei confronti dei cittadini è quello di dare ogni giorno il massimo delle mie capacità e facoltà per la collettività e il bene pubblico, garantendo parimenti serietà, conoscenza approfondita dei dossier, lealtà e trasparenza in tutto il mio operato».

Quali sono gli interessi e come trascorre il suo tempo libero quando non è impegnato nel lavoro o nell’attività politica?

«Prima della pandemia il tempo libero, o trascorso a casa, era veramente scarso. Praticamente ogni sera, e anche il fine settimana, ero assorbito da una moltitudine di impegni politici e di rappresentanza che non mi lasciavano scelta. Ora ho più tempo per la famiglia e gli amici, ma prima o poi finirà anche questo periodo.

Anche se legati alla mia attività politica, mi piace frequentare eventi culturali e sportivi. Quando ho tempo pratico nuoto, palestra e bici. Amo le passeggiate e i viaggi, e le letture di ogni tipo. La storia mi ha sempre affascinato per gli insegnamenti che porta con sé. L’uomo ripete sempre gli stessi errori e non impara mai dalle esperienze fatte».

Articolo originale https://www.ticinowelcome.ch/it/item/1631-roberto-badaracco-notaio-politico-promuovere-lugano

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