STADIO / Cambiano le regole sui termini per avere uno stadio a norma – Lo spettro della retrocessione si allontana dal Lugano Club e Città soddisfatti – Entro il 2022 la tribuna Monte Brè verrebbe demolita per lasciare spazio al nuovo progetto.

Per giocare a calcio in Super e Challenge League, la Swiss Football League concede alle squadre delle licenze che devono sottostare a regole ben precise. Una di esse consiste nell’avere uno stadio a norma. Altrimenti scatta una deroga valida cinque anni, al termine della quale la licenza non viene più concessa e si prospetta una relegazione a tavolino.
È notizia di ieri che la Swiss Football League, il 20 novembre, in occasione di un’assemblea generale che ha visto coinvolti i venti club di Super e Challenge League, ha modificato questo regolamento che tocca da vicino il FC Lugano.

Al termine di questa stagione, la società bianconera avrebbe infatti visto scadere i cinque anni di concessione straordinaria, con tutte le conseguenze del caso. Il nuovo regolamento prevede che vengano concesse di anno in anno le licenze, a condizione che il club coinvolto mostri attivamente alla Lega calcio di stare realizzando uno stadio a norma.

Una boccata d’ossigeno per il FC Lugano e per la Città? Abbiamo interpellato Michele Campana, direttore generale del FC Lugano e Roberto Badaracco, capodicastero Sport, per commentare questa notizia e conoscere gli sviluppi.

«Soddisfatti ma realisti»
«Una decisione importante – commenta Michele Campana – una dimostrazione di sensibilità da parte dei club coinvolti, che però non ci consente di tirare il fiato e di restare con le mani in mano». Il regolamento infatti parla chiaro: licenza sì, ma con la condizionale.
Tra marzo e aprile 2021, infatti, per ottenere la licenza il Lugano dovrà dimostrare che il cantiere dello stadio potrà essere avviato. «Le tempistiche per depositare le domande di costruzione ci sono – commenta il direttore generale –, verso marzo avrà luogo l’importante votazione per accogliere i contratti di partenariato tra pubblico e privato e durante la pausa estiva del campionato bisognerà avviare il cantiere per la realizzazione di uno stadio provvisorio, con la creazione di due tribune a nord e a sud».

Tribuna Monte Brè addio
Sarà nella primavera 2022, come ci segnala Campana, dopo anni di onorata presenza fisica e di spettatori calorosi, che «la tribuna Monte Brè verrà abbattuta per i lavori del nuovo stadio. Parallelamente inizierà il cantiere al Maglio di Canobbio, dove verranno creati nuovi campi da calcio a seguito della sparizione di quelli situati dietro la tribuna Monte Brè».«Siamo al momento dell’ora o mai più», conclude Campana. «Un progetto ad ampio respiro e un investimento che ritengo essenziali per una città come Lugano, l’ultima di una certa importanza in Svizzera a non avere strutture sportive adeguate». Parole declinate al futuro, quelle del direttore generale.

Palla alla politica
Tocca ora alla Città compiere le mosse decisive per arrivare pronti la prossima primavera ed evitare la relegazione per motivi extracalcistici.
Con Roberto Badaracco, capodicastero Sport, facciamo il punto della situazione.
«La notizia ovviamente ci soddisfa e rallegra. Soprattutto se lo merita il FC Lugano per l’impegno dimostrato e quanto fatto sportivamente di buono in questi anni».
«Senza questa nuova regolamentazione – prosegue Badaracco – il club bianconero avrebbe infatti rischiato, allo scadere dei cinque anni di deroga, di essere relegato d’ufficio senza lo stadio nuovo. E questo per lo sport ticinese, con un’unica squadra calcistica in Super League, sarebbe stato un vero disastro!».
Per la Città non cambia nulla. «La tempistica che ci siamo dati e i passi procedurali già pianificati da tempo verranno mantenuti», conferma Badaracco. «Come l’obiettivo finale di realizzare un’arena sportiva (stadio), un Palazzetto dello sport e il Parco dello sport al Maglio nel più breve tempo possibile».
Del resto la Swiss Football League è stata molto chiara.
«Senza un avanzamento concreto e tangibile del progetto la concessione della licenza 2021-2022 al FC Lugano è a forte rischio», chiosa il capodicastero.
Le prossime tappe della Città? «Vogliamo licenziare il messaggio municipale contenente il contratto con l’investitore HRS Real Estate e quello per la realizzazione del Parco dello sport al Maglio entro la fine di dicembre e ottenere le licenze edilizie nel 2021 in tempi compatibili», commenta Badaracco. «Ora più che mai il pallino è nelle mani della politica, e in particolare del Consiglio comunale. Superato anche quest’ultimo tassello, si potrà iniziare il cantiere vero e proprio».

Corriere del Ticino – Articolo di Marco Ortelli

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