Sono combattuto fra due sentimenti contrapposti. Da un lato trovo che iniziative come queste siano da lodare e sostenere perché portano visibilità internazionale alla città, pubblico, visitatori, riempiono gli alberghi e gli esercizi pubblici in un periodo molto difficile per il turismo ticinese. Dall’altro mi preoccupa il tracciato invasivo scelto in centro città e la necessità di attuare opere stradali e di sicurezza che potrebbero cambiarne parzialmente il volto ed ostacolare la viabilità cittadina. Come PLR ci siamo espressi favorevolmente, seppur con i dovuti distinguo. La prima condizione è di non arrecare disturbi alla popolazione per un periodo medio-lungo e di intervenire minimamente sulle strade. La seconda: la città non deve essere chiamata alla cassa e tutte le spese della gara dovranno essere a carico degli sponsor. Terzo: queste iniziative devono generare un valore aggiunto sul territorio, creando sinergie con i nostri istituti d’eccellenza, come USI e SUPSI, e nel campo della ricerca sulle energie rinnovabili ed auto elettriche.
È giusto comunque riconoscere all’esecutivo l’entusiasmo e la voglia di portare qualcosa di nuovo in città e di superare i numerosi ostacoli trovati sul proprio cammino: dalla raggiunta abolizione del divieto di effettuare corse in Svizzera alla recente omologazione del circuito da parte della Federazione. Ora rimane però la sfida più difficile, quella delle modifiche viarie vere e proprie. Se anche quest’ostacolo verrà superato e ci sarà il dovuto supporto da parte della popolazione, probabilmente la corsa verrà fatta. In caso contrario non ha senso organizzare qualcosa senza un supporto corale dei cittadini che la vivono sulla propria pelle. Come si usa dire affaire à suivre!
Roberto Badaracco
Capogruppo PLR Lugano