«Sto pensando seriamente di lasciare la carica di granconsigliere. Credo nella politica di milizia, ma non posso arrivare dappertutto. Per quel che riguarda i miei impegni istituzionali, preferirei quindi concentrarmi unicamente sull’attività di municipale, per poterla svolgere nel miglior modo possibile. Scioglierò comunque le riserve entro la seduta parlamentare del 9 maggio quando vi sarà il rinnovo dell’Ufficio presidenziale». Fare il municipale non è una passeggiata, soprattutto se si siede nell’esecutivo cittadino più importante del cantone. Se ne sta rendendo conto il liberale radicale Roberto Badaracco , 50 anni, libero professionista (è avvocato e notaio), deputato al Gran Consiglio e ora anche capodicastero (Cultura, sport ed eventi) a Lugano.

Città nella quale ha cominciato a fare politica attiva, con l’entrata, nel 2004, in Consiglio comunale. Dove Badaracco ha guidato il gruppo Plr per otto anni, fino allo scorso 10 aprile, giorno in cui è stato eletto in Municipio. Nel legislativo cantonale è dal 2011. Fa parte di più commissioni: Tributaria, Costituzione e diritti politici, Sanitaria, Aggregazione comuni. Inoltre, presiede la speciale commissione chiamata a evadere una serie di atti parlamentari che propongono di modificare la procedura di designazione dei magistrati. «Ai temi dei quali mi occupo in veste di granconsigliere dedico in media due giorni alla settimana – dice Badaracco alla ‘Regione’ –. Quando ero pure in Consiglio comunale riuscivo a conciliare impegni istituzionali e professione. Ora che sono anche in Municipio, temo proprio di no». Peraltro, aggiunge Badaracco, «sono responsabile di un dicastero che ha in ballo fra gli altri un paio di importanti progetti – il polo sportivo di Cornaredo e quello congressuale al Campo Marzio – che richiederanno da parte del sottoscritto il massimo impegno».

Il neomunicipale di Lugano si appresta intanto a lasciare alcune associazioni. «Questo – tiene a sottolineare – per riservare la necessaria attenzione, e senza che vi siano potenziali conflitti di interessi, agli argomenti che figureranno nell’agenda del Municipio».
Tornando all’ambito istituzionale, presto Badaracco prenderà una decisione definitiva sul suo futuro di deputato al Gran Consiglio. Se dovesse mollare, il primo subentrante in casa Plr sarebbe Marcello Censi. «Attualmente propendo per le dimissioni nella misura dell’ottanta per cento – afferma Badaracco –. Sono per il sistema di milizia e quella di granconsigliere è un’esperienza politicamente arricchente. Però, ripeto, non si può fare tutto, specie se come municipale devi trattare grossi dossier, quelli di una grande città. E poi desidero continuare a esercitare la libera professione». Perché «mantenere il contatto con la realtà quotidiana di una città aiuta a decidere in politica», ricorda il titolare del Dicastero cultura, sport ed eventi di Lugano.

 

Articolo di Andrea Manna
Pubblicato su laRegione, 23.04.2016

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