Campo Marzio e Cornaredo: il nuovo capodicastero fissa ‘con urgenza’ il ruolino di marcia

Nel suo primo incontro con gli addetti ai lavori il municipale di Lugano ha richiesto un ‘nuovo impulso’ così da non più rallentare, dopo anni, lo sviluppo della città.
Due grandi progetti, due inerpicate strade per lo sviluppo della città, che si vogliono realizzare in un futuro più che
mai prossimo. Il neo capodicastero di Lugano, Roberto Badaracco, sedendosi per la prima volta al tavolo della Direzione progetti, ha auspicato un immediato cambio di marcia. Troppi i tempi morti vissuti in questi ultimi anni e preziose le possibilità di immettere nuovalinfa nell’economia cittadina, compromessa da una crisi, in particolare della piazza finanziaria, che ha tolto a Lugano linfa e progettualità.
«È arrivato il momento di procedere, che la Città si dia finalmente da fare – esorta all’accelerazione il responsabile delle divisioni Sport e Congressi –. Parliamo di progetti, il Polo fieristico e il comparto di Cornaredo, dove i privati potranno fare la differenza e dove la Città non dovrà mettere, in termini concreti, un centesimo». Progetti “a costo zero”, «per i quali l’autorità politica deve ora fare uno sforzo. Non solo la Città, ma anche il Cantone, perché a Lugano abbiamo oggi una certa urgenza!» non lo manda a dire Badaracco.

Due progetti che vivono presenti diversi, ma strettamente gemellati da un futuro comune: quello di una cittadina che punta al suo rilancio. Sul Centro congressuale-alberghiero si sono esposte sette entità private, interessate a creare attorno al Campo Marzio una moderna struttura fieristica e turistica.
«Come Città prevediamo quanto prima – ci fa sapere il capodicastero – di predisporre la cosiddetta seconda fase che vede l’allestimento di un bando di concorso che valuti concretamente l’aspetto finanziario delle “cordate”. Come Municipio dovremo nel contempo allestire un messaggio inerente la cessione ai privati di un terzo del comparto, dove si è parlato della realizzazione di una zona residenziale, così da trovarci già pronta, come Comune, in controparte, tutta la zona congressuale- alberghiera. Elemento che richiede una piccola variante il cui la deve essere dato dal Cantone».
Un Campo Marzio che potrebbe avere, rispetto al nuovo Polo sportivo e degli eventi (dove peraltro il Municipio ha già individuato un progetto vincente), tempi più spediti. «Il comparto di Cornaredo deve prevedere tutta una serie di variabili viarie che non dipendono da noi – mette l’accento sulla questione Badaracco –, senza contare che vi è la
spada di Damocle del nuovo stadio.
Una zona in cui bisognerà fare un vero e proprio Piano di quartiere e che si compone di non pochi elementi che frenano un po’ tutto. Certo è che non possiamo
più aspettare, non solo per la pressione che riceviamo dalla Lega calcio per la costruzione del nuovo campo da gioco, ma per tutta la rivalorizzazione logistica a cominciare dall’uscita autostradale della galleria Vedeggio-Cassarate». Nodi che ora vengono al pettine…
«Un altro punto sul quale dovremo chinarci – conclude lo sviluppo della “fotografia” sui due grandi progetti il membro dell’esecutivo cittadino – consiste nel decidere come gestire il futuro polo congressuale. Se attraverso cioè i nostri uffici competenti o se cederlo, come lo sarà per l’albergo, direttamente a privati». Un nodo sopra l’altro. Ora serve, dunque, una mano svelta, propositiva, in grado di scioglierli e partire spediti verso un nuovo futuro.

 

Articolo pubblicato su laRegione, a cura di Cristina Ferrari

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