La ricorrenza del 50.mo della morte ha offerto alla Città di Lugano lo spunto per riscoprire Wilhelm Schmid. Il pittore e architetto di origini argoviesi ha vissuto a Brè, nel cui cimitero riposano le sue spoglie e quelle della moglie Maria. Nel villaggio collinare si trova la casa-museo lasciata dai coniugi Schmid al Comune di Lugano unitamente a opere, fotografie, progetti e scritti. Oggetto di un pregevole intervento da parte della Divisione cultura, l’edificio è stato sistemato e il percorso espositivo rivisto.
Il lavoro sulla casa è stato preceduto da un altrettanto valido compito di riordino e catalogazione dei numerosi documenti conservati nei magazzini della Città, prodotti dai coniugi Schmid su un arco cronologico che va dagli anni dieci ai primi settanta del secolo scorso. Le scoperte non sono mancate sia sul fronte dell’attività artistica sia su quello delle attività collaterali in veste di architetto, ma anche di gallerista e di corrispondente per un’agenzia di stampa internazionale. Dalle carte è inoltre trapelata una vasta rete di relazioni estesa su scala europea. Le ricerche, a cui si sono dedicati Pietro Montorfani e Damiano Robbiani dell’Archivio storico della Città, hanno inoltre evidenziato il ruolo cruciale giocato dalla moglie Maria − una cantante ebrea benestante, di origine polacca, conosciuta in Germania prima del nazismo − nella costruzione della carriera e dell’immagine pubblica del marito, in un sodalizio artistico e intellettuale durato decenni.
Il nuovo allestimento del museo di Brè
A partire da questo scavo biografico-archivistico è stato possibile allestire un nuovo percorso museale: intitolato «Wilhelm Schmid. Da Berlino a Brè», rimette al centro la vicenda esistenziale dei due coniugi tra Germania, Francia e Svizzera, a stretto contatto con alcune delle più importanti avanguardie del primo Novecento, dal November Gruppe alla Nuova Oggettività tedesca. Il percorso – lungo il quale ci ha accompagnati Luigi Di Corato, direttore della Divisione cultura della Città – si snoda dal basso verso l’alto, accogliendo il visitatore in quella che era stata la cucina di casa Schmid, fino a giungere al terrazzo panoramico sul quale l’artista era solito dipingere. Una selezione di opere d’arte (alcune delle quali mai esposte prima d’ora) e di documenti e fotografie di Wilhelm e Maria in varie epoche della loro vita arricchisce l’esperienza, completata da un documentario audiovisivo realizzato con materiali d’archivio, compresa un’intervista allo stesso Schmid. «Rispetto all’allestimento precedente, oramai datato e più incentrato sulle opere d’arte – spiega Di Corato – si è puntato in particolare sulla relazione fra dipinti, testi e fotografie per coinvolgere maggiormente il visitatore e offrire così un’esperienza a tutto tondo. Per l’occasione il museo si è dotato inoltre di un nuovo logo e di una rinnovata immagine grafica, che senza snaturare l’essenza del luogo e dell’artista prova a veicolarne l’identità in chiave moderna». In futuro si prevedono ulteriori sviluppi tra le vie del nucleo, con una segnaletica direzionale che faciliterà l’accesso di turisti e visitatori e sarà veicolo di informazioni e dettagli artistici disseminati sul territorio. «La memoria di Schmid a Brè è diffusa e capillare, non soltanto perché sono numerose le vedute del paese da lui dipinte, ma anche perché con la sua attività di architetto e decoratore ha lasciato il segno in non pochi edifici privati», osserva il direttore della Divisione cultura. Nel cimitero del paese riposano le spoglie dell’artista e della moglie, sotto un mosaico dello stesso Schmid raffigurante un’«Ultima cena» che all’epoca fece scandalo. Per l’occasione sono stati apportati interventi di sistemazione, pulitura e inverdimento della tomba.
Installazione artistica di Livio Bernasconi
Per ricordare la presenza di primo piano dell’artista nella storia di Brè, il Circolo culturale Pasquale Gilardi «Lelèn» ha conferito negli scorsi mesi un mandato al pittore di fama internazionale Livio Bernasconi, di Carona, per un intervento nel nucleo dal titolo «Brè». L’installazione è stata presentata al pubblico insieme al rinnovato Museo Schmid venerdì 10 settembre alla presenza delle autorità cittadine e del locale Circolo culturale.
Per l’occasione, il capo Dicastero cultura, Roberto Badaracco, ha voluto sottolineare quanto «un progetto come questo mette in luce non solo una figura di artista di caratura internazionale, tra i più importanti che abbiano soggiornato nella regione, ma contribuisce anche alla creazione di una “Lugano Città dei quartieri”, con occasioni di cultura, incontro e aggregazione al di fuori del centro cittadino, per una migliore qualità di vita di tutti i luganesi e dei numerosi turisti di passaggio».
Per Luigi Di Corato, le numerose attività per l’anniversario dalla scomparsa di Wilhelm Schmid hanno «rappresentato una sfida per tutti gli uffici della Divisione cultura, chiamati per la prima volta a una collaborazione molto stretta e alla fine sicuramente virtuosa, mettendo in campo ciascuno le proprie peculiarità, coordinate dalle competenze tecniche del Museo d’arte della Svizzera italiana (Masi). Anche la lunga collaborazione con il Circolo culturale “Lelèn”, rinnovata per l’occasione con il mandato a Livio Bernasconi, ha rappresentato una modalità di lavoro vincente e un esempio positivo di partenariato tra pubblico e privato».
Articolo originale: https://www.rivistadilugano.ch/articoli/2021-09-17-rinasce-a-bre-il-museo-schmid
Photocredit: Rivista di Lugano