Nell’attuale dibattito politico spesso ci si dimentica di una fascia della popolazione che, per ragioni demografiche, fra qualche anno costituirà circa un terzo di tutta la popolazione, i pensionati ovvero i cittadini con età superiore ai 65 anni. Questa situazione imporrà giocoforza delle scelte politiche lungimiranti e l’adozione di indirizzi sempre più mirati ed innovativi.
Il concetto fondamentale sarà quello della buona qualità di vita di un anziano nella sua realtà sociale e locale il più a lungo possibile. Vi è in particolare una fascia d’età, quella fra i 65 e gli 80 anni, che è ancora indipendente se non è affetta da malattie particolari e desidera vivere l’ultima parte della propria esistenza con le giuste gratificazioni.

Le città moderne devono creare ambienti urbani “amici” per loro, in modo che possano restare attivi e partecipare con appagamento alla vita sociale. Essi sono anelli particolarmente vulnerabili della nostra società votata all’individualismo e vengono direttamente minacciati dalla perdita delle forme di solidarietà tradizionali, con il rischio di essere marginalizzati se non adeguatamente coinvolti. È quindi indispensabile pianificare per tempo nuovi concetti di sviluppo territoriale ed urbanistico in sintonia con l’invecchiamento della popolazione. Il miglioramento della vita sociale degli anziani passa anche attraverso il rinnovamento degli spazi urbani pubblici, come piazze, parchi e passeggiate. La città deve essere accogliente per coloro che godono di buona salute, ma deve pure venire incontro alle necessità di quelli che hanno autonomia e mobilità ridotte.
La questione degli alloggi per gli anziani, in grado di garantire il più a lungo possibile la loro autonomia ritardandone nel contempo il ricovero in una casa medicalizzata, diventerà un tema politico cruciale dei prossimi decenni. Si fa sempre più largo l’idea di creare appartamenti protetti plurifamiliari caratterizzati da spazi comuni (caffetterie, librerie, locali TV) situati nelle vicinanze di centri di servizio o di istituti per anziani con l’obiettivo di sfruttare al meglio le sinergie esistenti e le cure diurne. Insomma occorre affrontare il problema. Se si tentenna e si perde tempo il veloce invecchiamento della popolazione ci coglierà impreparati.

L’invecchiamento porta con sé acciacchi, malattie, solitudine e spesso emarginazione. Occuparsi degli anziani con amore, affetto e calore umano non rappresenta solo un preciso obbligo morale ed intergenerazionale, ma un concreto gesto di rispetto e di gratitudine verso coloro che, prima di noi, hanno dato tanto alla società, alle istituzioni, alla famiglia, alla professione e alle associazioni in cui operavano.

Roberto Badaracco
Candidato PLR al Municipio di Lugano


Pubblicato sul Giornale del Popolo, 5.4.2016

 

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