Gestire un Comune con la massa critica di Lugano, una popolazione di quasi settantamila abitanti e un territorio di 76 chilometri quadrati, non è impresa sicuramente semplice. Le varie ondate aggregative hanno imposto, man mano, razionalizzazioni radi- cali, sinergie profonde e nuove configurazioni gestionali. Non è un caso che la recente riforma dell’amministrazione comunale abbia modificato i Dicasteri e le varie Divisioni secondo un concetto più moderno ed adeguato ai tempi.La complessità delle problematiche presenti a Lugano e gli ambiti politici e settoriali da loro toccati, impongono all’esecutivo uno sforzo accresciuto nell’affrontare le sfide del futuro. Ci siamo dotati di un programma di legislatura ben preciso e di linee direttive per i prossimi anni sulle quali costruire, su cui innovare e crescere come Comune polo di riferimento. Lugano possiede enormi potenzialità ed incredibili possibilità di sviluppo. Basta coglierle con spirito positivo e favorendo lo sviluppo di iniziative pubbliche e private. I grandi progetti, ormai in fase avanzata, e quelli più minuti, ma di altrettanto importanza, possiedono una straordinaria valenza per la cittadinanza poiché sono in grado di modificare profondamente il volto della città, più moderno e proiettato verso il futuro, ed influire direttamente sulla qualità di vita dell’intero agglomerato.

La crisi finanziaria e del settore bancario ha decurtato definitivamente il gettito relativo alle persone giuridiche. Ora la Città deve  forzatamente puntare su altri settori, ad esempio quello tecnologico ad alto valore aggiunto, che tocca la ricerca, l’innovazione, l’informatica, la biomedicina, le materie prime e tanto altro ancora. Con gli Istituti di ricerca presenti sul territorio e le colla-
borazioni avviate con l’USI e la SUPSI è possibile creare dei centri di competenza unici nel loro genere, capaci di attrarre risorse, personale altamente qualificato ed indotto economico.

Le prospettive sono sicuramente rosee. Se sussiste la volontà politica di perseguire certi obiettivi e la tenacia di portarli a termine la città potrà continuare a svolgere un ruolo principale all’interno del sistema Ticino, a beneficio dell’intero substrato economico e sociale cantonale.

 

Pubblicato su Opinione Liberale, 25.05.2018

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