LUGANO – La Città di Lugano e il LAC sono pronti a spiccare il volo. Dopo anni di assenza di grandi mostre sul Ceresio, il 2018 si propone come l’anno del ritorno agli anni d’oro, e della consacrazione del nuovo centro culturale. Almeno dal profilo espositivo.

Dal 18 marzo al 17 giugno si terrà infatti al LAC una mostra dedicata a uno dei grandi maestri del Novecento: Pablo Picasso”.
Titolo: “Picasso, uno sguardo differente”, un omaggio al pittore spagnolo a cura di Carmen Giménez, in collaborazione con il Musée national Picasso-Parigi. Attraverso il rapporto tra disegno e scultura, l’esposizione offre in maniera inedita l’evoluzione del linguaggio di Picasso, di legge sul sito del Museo d’arte della Svizzera italiana, il MASI. Con 120 opere, 105 disegni e 15 sculture, tutti eseguiti tra il 1905 e il 1967, l’esposizione mette in luce il ruolo di Picasso nello sviluppo dell’arte del Ventesimo secolo. La selezione offre una prospettiva inedita e privilegia i lavori sconosciuti al grande pubblico, non solo per la loro rarità ma anche per la capacità di ampliare le convenzionali interpretazioni dell’opera dell’artista.

Ma non è tutto: in autunno, sempre al LAC, sarà il turno della mostra che includerà le principali opere di René Magritte, uno dei grandi maestri del surrealismo.

“A Lugano abbiamo cambiato passo – spiega il municipale Roberto Badaracco, responsabile del Dicastero cultura -. Un centro culturale come il LAC non poteva non ospitare mostre di questa caratura. La Città, il Museo d’arte della Svizera italiana – il Masi -, e Lugano turismo hanno tutti investito in maniera importante sull’identità che si vuol dare in future alla città”.

Ma la domanda è perché ci siano voluti tanti anni per riportare a Lugano grandi nomi dell’arte internazionale…

“Forse – risponde Badaracco – perché si pensava che i grandi eventi a Villa Malpensata di fine anni ‘90 fossero irripetibili, ma credo che abbiamo dimostrato che non è così”.

Le mostre di Picasso e Magritte sono destinate a posizionare Lugano tra le città più attrattive a livello turistico e culturale in ambito internazionale.

“Nonostante gli elevati costi che le due mostre comportano – continua il municipale -, abbiamo ritenuto che questa fosse la mossa vincente per dare il giusto slancio alla Città. Considerata la disponibilità di uno spazio prestigioso come il LAC, il MASI, si è prefissato l’obiettivo di organizzare almeno una grande mostra all’anno. Quest’anno saranno addittura due, una in primavera e una in autunno”.

La politica museale ha delle indubbie ricadute economiche. E Badaracco lo sa bene: “Assolutamente sì – dice -. Reputo che sia uno degli aspetti più importanti da considerare per rafforzare il settore turistico e tutte le attività che gli ruotano attorno”.

Le attese della Città e  degli operatori del turismo e del commercio sono ovviamente molto elevate…
“Infatti – aggiunge Badaracco – non possiamo nascondere le importanti aspettative che tutti noi nutriamo in queste due mostre. Con Picasso e Magritte puntiamo davvero molto in alto”.

Badaracco aggiunge che il Municipio intende creare una rete virtuosa tra cultura, turismo ed eventi. “Si sta facendo molto per rilanciare Lugano come città turistica. E il futuro progetto del Campo Marzio sarà la ciliegina sulla torta di un processo di sviluppo volto a rafforzare questa immagine”.

In attesa di ammirare la mostra “Piccasso. Uno sguardo differente”, il municipale luganese, che è anche membro del Consiglio di fondazione del MASI conclude che “senza il LAC e i suoi eventi, la sfida per rilanciare Lugano come Città di livello internazionale sarebbe stata impossibile”.

 

Versione originale: https://www.liberatv.ch/it/article/36748/come-negli-anni-d-oro-da-picasso-a-magritte-a-lugano-tornano-le-grandi-mostre-roberto-badaracco-abbiamo-cambiato-passo-e-adesso-puntiamo-molto-in-alto

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